Esche avvelenate contro cani e gatti: come dobbiamo comportarci?
Vista la grave minaccia rappresentata dall’utilizzo del veleno all’interno negli ambienti naturali e le pericolose conseguenze che ne possono derivare sia sugli animali (selvatici e domestici) sia sull’uomo, sono stati realizzati, nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU, un libretto sull’avvelenamento e un poster sull’Unità Cinofile Antiveleno.
Il primo al fine di informare sulle pratiche da svolgere nel caso di ritrovamento di bocconi avvelenati o di un animale che sia stato avvelenato, il secondo per illustrare il ruolo fondamentale svolto da queste Unità nel contrastare questo subdolo fenomeno.
SCARICA IL LIBRETTO PER CAPIRE COSA FARE IN CASO DI AVVELENAMENTO
Cosa faccio se trovo un’esca avvelenata?
Il veleno viene sparso sotto forma di bocconi di carne o altri alimenti appetibili per gli animali, oppure inserito all’interno di carcasse di animali abbandonate sul terreno. Molte (troppe!) sono le sostanze tossiche utilizzate per confezionare i bocconi avvelenati, alcune reperibili in commercio e altre reperibili clandestinamente. Fra le varie tipologie di esche in cui possiamo imbatterci, non bisogna sottovalutare quelle che contengono chiodi o schegge di vetro: un altro mezzo crudele e illegale per uccidere, che deve essere segnalato e combattuto.
Aiutaci a salvare delle vite: se trovi carcasse di animali o bocconi sospetti, avverti le autorità competenti di zona (Comando Carabinieri Forestali, Polizia Provinciale, Nucleo di Vigilanza Regionale, Sindaco, Servizio Veterinario locale). Ma attenzione: non toccare mai nulla, è pericoloso! Fai inoltre attenzione a non inquinare la scena del crimine (non fumare, non toccare né spostare niente, calpesta l’area il meno possibile).
Agire!
Di fronte a un sospetto avvelenamento la prima cosa da fare è contattare immediatamente il veterinario più vicino. Nel frattempo è utile evitare ogni stress all’animale, tenerlo tranquillo, lasciarlo respirare agevolmente, collocarlo in un posto al riparo dal sole, mettergli a disposizione dell’acqua e consentirgli di bere spontaneamente. Se si ha la certezza che abbia ingerito una sostanza tossica, si può cercare di far vomitare l’animale. In caso di episodi convulsivi, fare in modo che non possa farsi male a causa di movimenti incontrollati, cadute, ferite accidentali o che, involontariamente, possa ferire chi gli sta vicino.
Bisogna evitare i rumori improvvisi, che possono scatenare un nuovo attacco e tenere l’animale al buio. Se ci sono residui di esche avvelenate in bocca da rimuovere, è raccomandato l’uso dei guanti per evitare di rimanere a propria volta intossicati. Alcuni veleni alterano la funzionalità del centro nervoso della termoregolazione, per cui l’organismo può diventare molto freddo oppure caldissimo (oltre i 42°C). Nella prima evenienza tenete l’animale coperto (ma non troppo), nel secondo caso invece bagnatelo, sulla fronte e sul torace.
Se nonostante le cure il nostro animale domestico muore e sospettiamo che abbia ingerito un’esca avvelenata è essenziale effettuare gli approfondimenti per definire la reale causa di morte. In questo caso bisogna contattare il Servizio Veterinario locale o il veterinario di fiducia che ci indirizzeranno sull’iter da seguire. Perché è importante fare chiarezza? Una conferma della diagnosi di avvelenamento, permette l’intervento delle Unità Cinofile Antiveleno per la bonifica del territorio ed è il primo passo per avviare le indagini a carico dei responsabili dell’avvelenamento. Inoltre si potrà procedere alla segnalazione del sito per evitare che altri animali cadano vittime dello stesso evento di avvelenamento.
Avvelenamento di un nostro cane o gatto: riconoscerlo e agire! Riconoscere i sintomi
I sintomi dell’avvelenamento sono vari e dipendono dal prodotto tossico utilizzato. Anche la velocità di azione dei tossici non è uguale per tutti i tipi di veleno. Alcuni agiscono con velocità fulminea, come per esempio la stricnina: quando il cane o il gatto mostrano i sintomi purtroppo è troppo tardi per intervenire. Altri veleni, come i rodenticidi, sono più subdoli e cominciano a manifestarsi anche dopo 48-72 ore. La gravità dell’avvelenamento dipende da cinque principali fattori: dose assunta, dimensioni dell’animale, tipo di veleno, tempo trascorso dall’assunzione, tempo di contatto e modalità di contatto (ingestione, inalazione, contatto cutaneo).
Possiamo distinguere tre differenti e possibili manifestazioni sintomatiche:
Neurologiche: convulsioni, tremori, irrigidimenti, perdita di coscienza (tipici di diserbanti, pesticidi, insetticidi).
Generalizzate: rapidamente mortali (come per la stricnina), sintomi poco specifici, ma con lesioni devastanti e improvvise. I sintomi possono essere accompagnati da vomito, spasmi, dolore, malessere generale, diarrea.
Da deficit della coagulazione: compaiono emorragie incontrollabili dal naso, dalla bocca, dalle vie urinarie, dall’utero o dai vari organi interni, non c’è mai vomito (tipici dei rodenticidi anticoagulanti).